lunedì 2 maggio 2016

1.172 CROCI OSTACOLANO LA STRADA DELLA SICUREZZA


Poco da dire, 1172 denunce di incidenti mortali nel 2015, sono un dato diffuso da INAL che lascia poco ottimismo; soprattutto se segna + 16% rispetto all’anno precedente.
Cosa significa? Tutti si dichiarano indignati, nei giornali come nelle TV, leggendo, nero su bianco, la nuda e cruda statistica; i commenti sono lapidari: si passa dalla perentoria “situazione inaccettabile”, alla più mite “situazione non più sostenibile”, fino alla più possibilista “situazione oggettivamente difficile”.
Mi sembra che più di dipingere un quadro, sarebbe meglio calarsi nella realtà e descrivere il luogo in cui ci troviamo; un vero e proprio vicolo cieco! A me pare che ogni anello della sicurezza si limiti a svolgere il compitino: il legislatore continua a proporre normative e leggi, che si adeguano alle direttive europee, senza considerare la realtà del Paese in cui si trova, le norme sono scollegate, se possiamo dire, dalla realtà; i Responsabili Sicurezza (ASPP, RSPP) sono concentrati a far pervenire montagne di carta al Datore di Lavoro, con milioni di procedure e documenti volti a rasserenare il loro operato, volgendo le spalle alle difficoltà dei lavoratori nel mettere in pratica procedure e comportamenti messi per iscritto. Il Datore Di Lavoro cerca rassicurazione dai Responsabili che le “carte” siano a norma, impartendo poi ai lavoratori ordini contrastanti in cui la velocità e la produzione sono l’unico aspetto da valutare durante l’attività. Quindi? Ecco il vicolo cieco, basta andare avanti così, se la strada è chiusa inutile andare avanti comunque, la cosa migliore è tornare indietro e riprendere i concetti base dell’organizzazione della sicurezza aziendale.
Indietro dove? Beh, direi al 1931, ai tempi di Herbert William Heinrich, quando venne teorizzato il triangolo degli infortuni; questo tecnico-assicuratore ci aveva detto che, osservando i numeri e i comportamenti in azienda, ogni morto sul lavoro portava dentro di sé circa 300.000 comportamenti pericolosi. Investendo tempo e denaro sulla gestione e comunicazione dei “quasi incidenti”, si possono ridurre moltissimo il numero degli incidenti mortali. Dalla statistica dell’INAIL appena riportata dobbiamo, purtroppo, desumere, che le aziende degli incidenti mancati non solo non se ne occupano più (alcune non se sono neanche mai occupate), ma hanno aumentato notevolmente il numero dei comportamenti “pericolosi”, istillando una nuova cultura dell’insicurezza. Non solo abbiamo un aumento di comportamenti pericolosi, ma probabilmente tali comportamenti si sono diffusi anche su aziende che prima erano più attente su questo tema. E’ come la dieta: dimagrire è molto difficile ed impegnativo, ingrassare invece diventa un’operazione di cui nemmeno ci rendiamo conto. Stessa cosa per la sicurezza: le scorciatoie lavorative e comportamenti sbagliati sono a volte inconsapevoli, mentre modalità operative in favore di sicurezza sono più faticose da “acquisire”. Disimparare è molto più semplice e veloce.
Dove imparare la piramide di Heinrich? Beh a scuola, alle elementari. Comportamenti sbagliati li attuiamo tutti in tutte le attività che facciamo e a tutte le età; se tale concetto viene spiegato a scuola quando si è bambini forse domani avremmo un esercito di adulti che saranno più sensibili su questi aspetti che riguardano la vita e non il lavoro!!

Evoluzioni sul triangolo degli infortuni sono avvenute negli anni ’90 da parte dello psicologo James Reason, con la teoria del formaggio svizzero e lo studio sugli errori umani. La metafora usata da Reason è quella di idealizzare delle fette di formaggio con i buchi una davanti all’altro (rappresentanti i livelli di sicurezza aziendale), far scoccare una freccia ideale (magari a forma di fonzies), e se questa incontra tutti buchi, non verrà ostacolata nel suo passaggio e uscirà fuori all’esterno, portando con sé un incidente mortale. I buchi sono distribuiti casualmente e rappresentano le falle del sistema di sicurezza o comportamenti pericolosi dei lavoratori; se i buchi cominciano ad aumentare esponenzialmente è più facile trovare cadaveri lungo il percorso aziendale. Dove si usano queste analisi? Negli ospedali o strutture sanitarie; quando il rischio si sposta sugli utenti o sui potenziali clienti di una azienda, i Datori di Lavoro sono sensibili verso questi temi, perché tali comportamenti “sicuri” sono un valore per l’azienda. Il Benessere e la sicurezza dei propri lavoratori invece, viene sempre visto come un obbligo, sembra che non sia un valore in sé, diventa sinonimo di sperpero di denaro senza motivo reale. Inoltre la regola del “Fai quello che ti dico io”, diventa il modo migliore per aumentare sempre di più la base della Piramide, aumentando il numero di croci che ostacolano la strada della sicurezza